Sincronicità e Sincronismo
Sincronicità e Sincronismo: l’avvicendarsi degli eventi tra coincidenze e casualità.
L’etimologia del termine Sincronicità deriva da due radici greche: Syn che significa “con o assieme” e Kronos che significa “ora”.
Considerando che Kronos è il dio greco che rappresenta lo scorrere del tempo, l’unione di queste due radici si riassume in: riunione nello stesso tempo.
A questo proposito Gustav Jung afferma che gli eventi sincronici dipendono dei nostri stati mentali, perché è la Psiche che genera le sincronie, chiamate anche Coincidenze.
James Redfield autore del bestseller “La profezia di Celestino” scrive: affinché la sincronicità si trasformi in sincronica coincidenza, bisogna (metaforicamente) incontrare la stessa persona per ben tre volte nell’arco di una giornata e in tre luoghi diversi. Se questo accade, è bene presentarsi all’individuo dicendo: non so ancora il perché, però so che la devo conoscere.
In futuro il destino mi farà scoprire la ragione.
Vista la quantità di fulminati e paranoici che abitano il pianeta, avrei qualche resistenza nel farmi avanti, sfrontato e baldanzoso come un quindicenne al suo primo appuntamento.
Anche se Redfield precisa che i disegni dell’universo a volte restano incomprensibili per molto tempo.
O ci costringono a percorrere sentieri impervi di cui avremmo volentieri fatto a meno, perché solo al termine del sentiero si scoprirà la ragione del viatico.
Altro esempio di sincronicità coincidente è pensare a una persona che non si vede da tempo, sentire lo squillo del cellulare, e vedere sul display il suo nome.
Sarà pur vero però, il fatto che quando suona il telefono appare il nome della persona che ha digitato la chiamata, spegne tutta la magia della sorpresa. Anche se adesso si può decidere a priori se rispondere o no.
Vuoi mettere quando c’era il telefono fisso con la rotella!
Quello squillava e dovevi indovinare chi c’era dall’altro capo della cornetta, cercando di riconoscere la sua voce quando ti diceva: pronto.
È vero che non potevi giocare di sponda, però quel piccolo palpito creato dall’ignoto in fondo un po’ mi manca.
Dopo la divagazione “simil-poetica” torno al tema iniziale, desideroso di fornire un’interpretazione personale al concetto di sincronismo.
Fenomeno simile alla casualità perché gli eventi accadono simultaneamente, ma senza alcuna correlazione o legame psichico.
Tuttavia, se il sincronismo può ritenersi l’anticamera della sincronicità, e se l’evento casuale è ghermito con piglio deciso, sarà l’inizio di una sequenza sincronica.
Soprattutto quando si manifesta al di fuori del pensiero conscio, o avviene in un ambito lontano dalle abitudini.
Come diceva il professor John Keating nel celeberrimo film “L’attimo fuggente”. Magistralmente interpretato da Robbie Williams: attore geniale e poliedrico che, forse, non è riuscito a reggere il peso della notorietà.
Carpe Diem. Cogli l’attimo.
Concordo con questa tesi perché, sebbene non possiamo sapere a priori se si tratta di casualità o di sincronicità, cogliere l’attimo è un gesto dinamico che muove l’energia.
A patto che tu sia in perfetta sincronia con la frequenza della tua vibrazione personale e quella dell’universo.
Altrimenti le coincidenze non si allineano con il tuo pensiero psichico.
Nella sincronicità gli avvenimenti si susseguono con una precisione millimetrica, come tante tessere del Domino perfettamente allineate, che a seguito di una spinta iniziale generano l’effetto a cascata.
Però, non sempre tutto è così immediato. Ci sono casi in cui la sincronicità degli eventi si dipana in una serie di passaggi susseguenti prima di farti approdare alla meta finale.
Se così fosse solo la fede incrollabile potrà spingerti a cogliere la sincronicità degli eventi ordinati secondo una successione logica, di cui tu non conosci lo schema.
Probabilmente, per chi ha una mente razionale, ciò che ho scritto può sembrare fatuo.
Credetemi, non lo è.
Ho sperimentato gli effetti della sincronicità così tante volte da convincermi che le coincidenze importanti accadono quando si ha la capacità di restare allineati con la frequenza della propria Portante: il suono di nascita.
Lo confermano le persone che hanno sperimentato il Metodo, di cui la testimonianza di Laura è stata la più incisiva.
Lei mi scrisse: Quando ho iniziato il percorso con lei ero molto scettica. Però ho accettato di sperimentare il suo metodo perché ho ricevuto un Trilogy come regalo di Natale, da parte di una cara amica.
Le posso dire che dopo la ricerca dei Talenti, lo studio della Personalità Musicale e il Bilanciamento, è come avessi messo a fuoco l’obiettivo della mia macchina fotografica.
Ora vedo i colori vividi e i contorni definiti della realtà.
E poco dopo aver iniziato l’ascolto delle sue meditazioni, inspiegabilmente le cose succedono senza che debba fare alcuno sforzo.
Ho imparato a cogliere le opportunità che l’universo mi offre – le coincidenze – e a fidarmi di me stessa.
Mi sono ritrovata a percorrere strade che non avrei mai scelto spontaneamente, però mi sono lasciata condurre.
Ora sono leggera nel pensiero e nell’azione.
Però le mie radici affondano nel terreno: come fa la canna di bambù, che ben salda sulla sponda del fiume si piega al passaggio del vento impetuoso.
E torna nella sua posizione originale quando tutto è passato.
Senza perdere il contatto con la terra e conservando la flessibilità.
Ripensando a quello che ha scritto James Redfield a proposito delle coincidenze, un dubbio insidioso mi lacera.
Ma… quella dolce fanciulla che al tempo della scuola (era il Pleistocene) incontravo quasi tutti i giorni sull’autobus, poi al bar dove andavo a fare uno spuntino e a volte anche nel giardino adiacente all’istituto dove mi fermavo a leggere, era una casuale coincidenza, oppure l’intraprendente signorina mi marcava stretto e io, immerso nel mio mondo sonoro, non avevo colto l’arcano?
Ormai sono trascorsi decenni e poco mi resta da fare.
Morirò con questo dubbio, insoluto!
Quando mi succede di vivere un episodio di sincronicita’, subito mi immagino come un Robottino con un’antenna ritta in testa e con lo sguardo acceso a palla in fase Ricetrasmittente, e mi chiedo: Chi ha chiamato chi?
Chi ha incontrato chi? e non sempre la persona di contatto (anche se l’avevo in mente) è la più simpatica del mondo.
Però l’altro giorno, in libreria, mi è successo un episodio curioso. Entro, chiedo due libri da acquistare ma li avevano terminati.
Delusa, giro un po’ intorno con lo sguardo che scivola tra 1000 titoli accattivanti con copertine bellissime ma estranee in quel momento.
Giro i tacchi per raggiungere l’uscita quando sento dietro di me, la libraia che sopraggiunge con un sorriso e due libri in mano: “Questo è speciale, parla di pittura e di un’artista e di una strana forma di comunicazione…..e anche questo è molto bello !”
Prendo in mano il primo: “L’istante largo“ è il titolo- guardo l’altro: “Ricordati di Bach” una copertina con una ragazzina che scrive musica ed un violoncello a terra. PERFETTI! Li amo da subito.. ricambio il sorriso, pago, ed esco felice!
(Per la cronaca, i libri che avevo chiesto erano Colibrì’ (premio Strega) ed un libro di Fisica. niente a che vedere con le mie vere passioni: la pittura e la musica..
Ora mi chiedo, come è avvenuta questa perfetta risonanza sincronica che ha permesso a questi due libri deliziosi di mettere le gambe ed arrivare fino a me?
Chiederò lumi al Prof. Valsania che di Vibrazioni e Sincronie è grande Maestro!