L’amico si riconosce…
L’amico si riconosce nel momento del bisogno.
Nella società odierna in cui il nucleo familiare non è più l’asse portante del quotidiano, e le dispute parentali raggiungono conflitti intestini da fare invidia alla “Guerra dei Roses”, l’unico modo per creare una rete solidale è investire nell’amicizia. Cosa che ho fatto da tempo.
Per esigenze logistiche e anche perché sono dell’idea che scegliere le persone fidate con cui instaurare un rapporto denso, sia una benedizione dell’universo.
Nel bene e nel male, i parenti te li trovi e te li tieni. Mentre gli amici li scegli con cura e in piena libertà.
Ora che rileggo le parole del proverbio mi sorge un dubbio: ma davvero l’amico si vede nel momento del bisogno, come recita l’aforisma?
Oggi mi vesto da diavoletto. Così mi concedo il beneficio del dubbio e verifico l’esattezza del messaggio.
E mi chiedo: se l’amico si vede nel momento del bisogno, e il “bisogno” è il tuo ma non il suo, come la mettiamo?
Se è un bisogno materiale, lui potrebbe prodigarsi e mettere mano al borsello.
Se è un bisogno interiore, torniamo al punto di prima.
Seppur condiviso, il tormento resta il tuo e non il suo.
I perbenisti – a cui rispondo come fece Clark Gable in Via col vento: francamente me ne infischio – potrebbero obiettare, ritenendo il mio ragionamento cinico e sprezzante.
Essere diretto fa parte della mia natura e, nonostante qualche ruga sia comparsa sul mio viso, mantengo il punto.
Certo, adesso esprimo la mia opinione con tono garbato ed elegante. Però la sostanza non cambia.
La realtà è scomoda. Tuttavia, quando pensiero e azione sono allineati, è raro sbagliare.
E se succede, il danno è riparabile.
Così, per interpretare il “Detto al Contrario”, voglio addirittura coniare un nuovo motto:
L’amico è quello che si vede nel momento della gioia.
L’amico autentico condivide la gioia della tua promozione, o la vincita di un premio senza che – nemmeno per un attimo – sia eroso dall’invidia.
O si dica: a lui va sempre tutto bene!
L’amico vero festeggia con te. Alza la coppa e brinda all’impresa, perché il tuo traguardo è anche il suo.
Il vero amico festeggia con te anche se ha tristezza nel cuore. E se tu sei un vero amico, apprezzi il gesto e lo ringrazi.
L’amico autentico ti regala il suo sapere e non chiede nulla in cambio; se non un sincero grazie, detto dal profondo del cuore.
L’amico vero ti supporta e ti sopporta, conscio che dovrà accogliere anche quella parte di te che non apprezza, e che fino all’ultimo sperava potesse mutare.
L’amico sincero sa andare oltre i confini della regola, nobilita i tuoi talenti e ti accoglie nella totalità del tuo essere.
Senza pretendere la negazione della tua vera natura, costringendoti a vestire panni che non sono della tua taglia.
Posso ritenermi fortunato perché ho dei veri amici.
Pochi e selezionati, che hanno superato il controllo qualità.
Persone che hanno dimostrato di esserci. Sempre e comunque.
Che io considero, a tutti gli effetti, la mia famiglia liquida.
E… se anche non li sento tutti i giorni – la vera amicizia non risponde ai canoni della consuetudine, perché suggellata da un patto che supera i confini dello spazio e del tempo – so che di loro mi posso fidare. Come loro si possono fidare di me.
Sono gli amori quelli che vanno e vengono. (sigh!)
Rapporti strutturati secondo regole di convenienza, anche se mossi dalle migliori intenzioni.
L’amicizia è un legame che va oltre: oltre le convenienze e i capricci dell’età.
L’amicizia è un rapporto cristallino, dove libertà di pensiero e di azione sono il collante che lo rende indissolubile.
L’amicizia è una gemma preziosa che va custodita in un luogo sicuro e accudita con dovizia, come un giardino appena sbocciato.
L’amicizia va celebrata nella ritualità: con i calici dorati e i sacri paramenti, perché mantenga inalterato il fulgore del suggello.
Chi trova un amico trova un tesoro, recita un altro Detto!
Un tesoro inestimabile di cui non sempre abbiamo la piena consapevolezza.
Se posso dire, mi amareggia appurare che la parola amicizia sia stata banalizzata e abbia assunto un valore annacquato nelle “reti sociali”;
come insegna il Prof. Francesco Sabatini.
Da tutto questo, prendo le distanze.
I miei Amici hanno il loro nome scritto nel mio cuore con la A maiuscola.
E… visto che sono in pochi ma io – a detta loro – ho il cuore grande, ci stanno comodamente tutti.
Rispettando anche i canoni del distanziamento sociale, tanto di moda!
Però, essendo congiunti, a loro è concesso l’abbraccio spontaneo.
È un inizio, che fa ben sperare per il futuro.
Grazie Giovanni, il tuo articolo l’ho trovato molto pertinente e in linea con i il mio pensare
Amico uguale bisogno si ma anche uguale appunto a Gioia a stare bene, a non sentire la cadenza del tempo che scorre come l accorgersi di ritrovarsi dopo tanto tempo e il tempo non ha creato spazi temporali. Sempre in un legame come un filo sottile che lega le due o più entità.
L’amicizia al contrario dell’amore di coppia non ha bisogno di essere nutrita tutti i giorni
Un’amico vero rimane nel tempo e nello spazio
Poco importa se ti vede quando non sei al meglio della tua forma fisica o del tuo look!
Un’amico non lo devi sedurre, non devi tenere o suscitare la sua gelosia
Ecco perché come disse anni fa mia figlia all’ora sedicenne “ mai perdere un’amica per un fidanzato perché i fidanzati vanno e vengono le amiche restano “
Quanta saggezza racchiusa nei suoi pochi anni!!