Salt of Life

24 Ott 2020

Il buon nocchiero cambia vela, non tormenta.

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Pubblicato da
nocchiero-metodo-valsaniaQuesto “Detto” che non conoscevo mi è capitato – per caso – tra le mani, mentre cercavo lo spunto per l’editoriale della settimana.
L’ho scelto perché rappresenta simbolicamente la quotidianità in cui siamo immersi. L’ho riletto e ho fatto un paio di riflessioni, che vorrei condividere.
Il buon nocchiero deve sempre cambiare vela, oppure a lui è concesso di virare a babordo?

Essere un buon nocchiero significa che il suo destino sarà quello di solcare acque tumultuose, o anche a lui è concessa la bonaccia.
Le sue capacità saranno sempre adeguate oppure deve aggiornarsi, considerando che i venti cambiano velocemente.
Rifletto prendendo spunto dal libro “Il vecchio e il mare”scritto da Ernest Hemingway. Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1954.
Racconta l’impresa epica di Santiago – il vecchio pescatore magro e scarno, con profonde cicatrici sulle mani – che aveva lottato per ben due giorni e tre notti in solitaria, prima di averla vinta su di un gigantesco Marlin. Lo uccide e non riuscendo a issarlo a bordo, lo lega a poppa per trascinarlo a riva, ma nel tragitto la preda è divorata dagli squali.E quando Santiago approda si ritrova con una lisca ormai scarna: una sconfitta sul piano economico e soprattutto su quello morale.
Nel tornare a casa Santiago incontra Manolin: un ragazzo che gli è stato accanto fin da bambino e lo ha confortato nei momenti di solitudine, il quale lo rinfranca promettendo al vecchio che sarebbe tornato a pescare con lui.Che tempra sto “vecchietto”!
È questione di indole.
Come quella dei salmoni che risalgono il fiume per raggiungere il luogo destinato a deporre le uova.
O dei Pinguini Imperiali dell’antartico filmati nel documentario “La marcia dei pinguini”. Camminano in fila indiana per diversi mesi, finché non raggiungono la zona ideale per riprodursi.
E poi tornano da dove sono partiti: non più in fila indiana ma in coppia perché devono proteggere i piccoli dalle intemperie e dal freddo vento di tramontana.
Un impegno epico e un prezioso insegnamento di Madre Natura.È vero, essere un buon nocchiero richiede fatica e sacrificio.
Però, quando il mare si fa burrascoso, saper governare il timone della propria barca è una grande soddisfazione.
E credo che valga sempre la pena di durare fatica: come diceva il mio Maestro di canto e Maestro di vita Roberto Caverni, da buon toscanaccio doc.


A volte la realtà può essere impertinente però, se la guardi dritta in faccia, non avrai sorprese.

Perché: se sei nato il cane non morirai cavallo. Quindi evita di spendere cospicue somme di danaro per comprare preziosi finimenti, che non indosserai mai.
Il dilemma può essere: meglio nascere cane oppure cavallo?
Dipende da molti fattori.
Tuttavia non è facile sottrarsi a ciò che il ruolo richiede.
In alternativa si può ottimizzare l’impiego delle risorse, offrendo una prestazione di alta qualità.

È la sapiente arte della Resilienza.

Quando studiavo in Conservatorio avevo un compagno di scuola che, nonostante il divieto, si ostinava a parcheggiare la sua auto sulla piazza antistante l’istituto.
E puntualmente, quando andava riprenderla, trovava appiccicata al parabrezza la multa, con tanto di vaglia precompilato.
Un giorno, dopo l’ennesimo racconto, gli dissi: Fabio, perché nonostante il divieto ti ostini a parcheggiare la tua auto sul piazzale e non la metti nel parcheggio sotterraneo.
Lui, serafico, mi risponde: sai, sono una persona che ama le comodità. Trovo laborioso mettere la macchina nel parcheggio sotterraneo. Allora la lascio lì, sul piazzale.
Lo guardo attonito e gli dico: il tuo ragionamento non fa una piega ma è incongruente.
Ogni volta ti tocca pagare una multa; quando potresti farne a meno.
E lui risponde: per te può essere incongruente. Io invece faccio finta di andare a una lezione privata!

Sul momento la sua risposta mi sorprese.
Tanto per essere concreti: per pagare la multa bisogna avere i soldi. E se non li hai, o te li presta qualcuno oppure…
A distanza di anni devo ammettere che il suo ragionamento era in linea. Pensiero e azione erano conseguenti.
Fabio aveva deciso di andare controcorrente – o di trasgredire – e coerentemente se ne assumeva la piena responsabilità.

Era evidente.
Come lo è un cane che abbaia, e lo farà fino alla fine dei suoi giorni.
Allora sperare che il cane del mio vicino si metta a miagolare, è impensabile.
A meno che, non lo iscriva  a un corso di lingue on line…. Sarebbe fantastico!

2 Risposte

  1. Davide

    Ironico, arguto, coinvolgente: ogni editoriale ci fa un po’ ridere e un po’ riflettere, Approfondire la realtà attraverso un mezzo di comunicazione “semplice” è il modo migliore per affrontare la vita col giusto distacco, ma senza indifferenza. Complimenti!

    1. admin

      Ciao Davide, grazie del commento e del tuo apprezzamento.
      Ho scelto la leggerezza nell’affrontare argomenti densi, perché ho ragione di credere che prendersi sul serio non vuol dire necessariamente essere seriosi.
      Giovanni.

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