L’amore non è bello se non è litigarello
Personalmente ho qualche dubbio. Anche se il proverbio è antico come il mondo, non credo che sia sempre così.
Il quotidiano offre uno spaccato diverso.
Spesso non è un innocuo battibecco ma una lite furibonda.
E dopo, arriva l’inedia che precede l’ostracismo. Inizia con i primi silenzi e poi si spande come il Blob: la misteriosa onda d’acqua calda che uccide gli animali in Alaska.
E quando i rancori apparentemente sopiti ribollono, come il magma nel cratere di un vulcano, l’eruzione è prossima.
Dopo i primi sussulti, la potenza distruttiva erompe in un’alta colonna di fumo, intrisa di cenere e lapilli.
Come fece l’indomabile vulcano islandese Eyjafjallajokull, che nella primavera del 2010 bloccò per un paio di mesi i voli internazionali.
Vivere in perenne assedio nelle quattro mura domestiche ha reso l’aria frizzantina.
L’insofferenza, che in passato era materia per adolescenti brufolosi, adesso tracima e raggiunge ogni fascia di etá.
E la tecnologia ha dato il suo apporto nell’accelerare il processo.Non sarà sfuggito nemmeno a voi che negli ultimi vent’anni la velocità con cui si susseguono gli eventi è aumentata a dismisura.
Ormai ci stiamo avvicinando alla pericolosa soglia Mach 3.
La velocità dei jet supersonici.
I primi computer dei primi anni 80 – vedi il mitico Commodore 64 – ci sembravano delle schegge. Però, messi a confronto con quelli odierni, avevano il passo di un bradipo. Acceso il PC, era normale attendere alcuni (lunghi) minuti prima di scorgere sullo schermo qualcosa di definito.
Finché, nel 2005, arrivò l’estensione bionica del nostro braccio. Lo Smartphone.
Detto alla Verdi: “Croce e delizia” del quotidiano.
Da quel momento in poi tutto si estingue in un nano secondo.
I messaggi scritti sulle chat – per chi utilizza ancora il pollice opponibile – prorompono frenetici, e ti raggiungono in qualsiasi luogo ti possa trovare.
E per chi vive nell’ atassia perenne, e trova faticoso anche solo pigiare i tasti del telecomando, ci sono i messaggi vocali.
Un soliloquio senza contraddittorio. [Vedi L’ozio è il padre di tutti i vizi. Ndr]
Anche per gli sparuti “estimatori” del face-to-face, il contraddittorio si riduce a un dialogo solitario.
Considerando che l’altro ha uno spazio esiguo per replicare. E se lo fa, non è detto che sia ascoltato.
Tuttavia, se lo scontro verbale può essere nocivo, la calma piatta non è sinonimo di armonia in un rapporto amoroso.
L’inedia e la rassegnazione sono subdole compagne.
Dietro la calma apparente può celarsi l’indifferenza più profonda. Quella che spegne anche il vivido bagliore degli sguardi innamorati.
Mi sto parlando addosso o è una realtà condivisa?
…Com’era divertente guardare i gustosi siparietti di Casa Vianello. Un misto di recitazione e vita vissuta, dove la coppia inossidabile duellava in punta di fioretto, al pari di un provetto Maestro d’Armi medioevale.
Scenari in cui le scaramucce diventavano un pretesto per uno scambio affettuoso.
Un gioco aggraziato, come l’elegante Danza d’Amore dello Svasso.
Che dite: può esserci una via di uscita?
Il mio amico Valerio, incallito e temerario playboy, l’ha risolta così.
Si è buttato nella mischia e, per un lungo periodo, è riuscito contemporaneamente a gestire tre relazioni, con tre donne diverse.
Perché – a suo dire – in ognuna di loro trovava ciò che mancava alle altre.
Moralismi a parte, per me è improponibile.
Non tanto per le prestazioni richieste – corroborate eventualmente dalla magica pillola blu; nel caso in cui ci fosse bisogno –
ma unicamente per la mia proverbiale sbadataggine. Di cui ben conosco gli effetti devastanti.
Come farei a ricordare il triplice flusso degli appuntamenti in agenda.
I diversi argomenti di conversazione.
Le promesse fatte a ognuna di loro.
Per evitare tutto questo, dovrei assumere l’ex segretaria personale di Sergio Marchionne.
Ammesso che sia ancora disponibile.
Però, siamo in tempo di ristrettezze.
E, purtroppo, non me lo posso permettere.
Chiedo venia alle potenziali aspiranti!
Penso che la mancanza di dialogo e le cose non dette, per paura o per indifferenza, alla lunga portino all’esasperazione dei rapporti causando litigi che spesso sfociano nella violenza.
Sopratutto in questo periodo di convivenza coatta imposta dal governo, dove le persone sono costrette a condividere lo stesso ‘territorio’ senza poter coltivare la propria individualità.
Buona fine settimana!
Giovanni
Ciao Giovanni, hai centrato il problema. È proprio così: le cose non dette lasciano una traccia indelebile, che col tempo scende in profondità. In un rapporto intimo, il “non dire” per paura di incrinare la relazione e trovarsi da soli, è già il primo passo che conduce alla solitudine dell’anima. Grazie del tuo commento.
Siamo impoveriti da tutta questa tecnologia rapida e implacabile, in continua espansione invasiva
Oggi senza uno smartphone di nuova generazione non si può accedere ai servizi pubblici ( avete sentito parlare dello Spid???)… un incubo), non si può aprire un conto in banca e tantomeno richiedere un bancomat.
Ma la cosa peggiore è che abbiamo perso le sfumature delle parole che se dette vis a vis assumono significati differenti a seconda del tono di voce usato , della profondità dello sguardo
Ma scrivere cose spiacevoli e più facile che non dirlo di persona … così i nostri figli non sanno più esprimere le loro emozioni : litigano su whatsapp e si riappacifica nello stesso modo ! Che tristezza
Coppie, playboy o single, si può litigare pure con il gatto… e se non c’è, con il vicino di casa!
La differenza è che con il partner poi ci vai a letto e la tenerezza può essere un ottimo antidoto.
La sera, dopo che togli “l’armatura” e fai una doccia calda, puoi tornare ad una dimensione più semplice e leggera, disposta a superare le scaramucce varie… croce e delizia del quotidiano!